RAPPORTO OCSE 2014: IN ITALIA UN GIOVANE SU DUE E’ PRECARIO. DISOCCUPAZIONE AL 12,9%.

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) lancia l’allarme sulla disoccupazione nel nostro Paese che entro fine anno salirà fino al 12,9%. A preoccupare la situazione degli under 25 la cui quota si è attestata nel 2013 al 40%. Rispetto all'edizione 2013 del rapporto, quando il tasso di disoccupazione in Italia era stato stimato all'11,9%, l’Italia ha perso una posizione a favore dell'Irlanda, dove il tasso è sceso dal 14,5% al 12%. Il nostro è anche l'unico paese tra i primi cinque i cui disoccupati sono aumentati rispetto all'anno scorso. Migliorano:  Grecia (27,8% nel 2013), Spagna 27,3% nel 2013), Portogallo (18,2% nel 2013) e Slovacchia (14,6% nel 2013.

Come se non bastasse poi se si guarda più attentamente nella fascia degli occupati, ci si accorge che il 70% dei lavoratori ha qualifiche troppo basse per gli studi che ha frequentato o svolge una professione che non ha nulla a che vedere con la formazione acquisita.

Altro capitolo i tipi di contratto. L'Italia è il quarto paese dell'area Ocse per diffusione di 'false partite Iva'. Si tratta di lavoratori che risultano liberi professionisti ma di fatto offrono prestazioni da lavoratore subordinato. Secondo il rapporto, in Italia costituiscono il 3,2% circa dei lavoratori dipendenti nei settori dell'industria e dei servizi, una percentuale superata per poco solo da Repubblica Ceca, Slovacchia e Grecia.

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