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INVALIDITÀ CIVILE, NUOVI IMPORTI E NUOVE REGOLE PER IL 2015

"In un periodo di crisi come questo quando si parla di rivalutazione delle pensioni di invalidità certamente si parla di qualcosa di positivo che tutti stavano aspettando. Quando però si scorre la tabella relativa alle provvidenze economiche e si legge di quali importi si sta parlando e cioè di 0,84 centesimi, il sentimento cambia e ci si sente presi in giro".

Il presidente dell'ANMIC Bari, l'associazione mutilati e invalidi civili, che per legge detiene la legale rappresentanza della categoria,Michele Caradonna, ha commentato con queste parole la rivalutazione delle provvidenze economiche a favore di invalidi civili, ciechi e sordomuti. In particolare la pensione per gli invalidi civili totali, l'assegno per gli invalidi civili parziali e l'indennità mensile di frequenza per i minori, cresce di 0,84 centesimi, passando così da 278,91 euro a 279,75 euro, sempre che non si superino i limiti di reddito. Più fortunati, ironicamente parlando, coloro i quali godono dell'indennità di accompagnamento, che ricordiamo spetta solo agli invalidi civili totali, in questo caso l'aumento è di ben, si fa per dire, 4,48 centesimi, per cui l'assegno passa da 504,07 euro a 508,55 euro. "Per un invalido che magari vive solo o ha un figlio a carico – prosegue Caradonna – vivere con 279 euro è un vero miracolo. Ogni giorno sentiamo storie di persone che non riescono più a pagare l'affitto, che non possono sottoporsi a visite mediche a pagamento, che non possono pagare le medicine e sono costrette ad accontentarsi di ausili (pannetti e traverse) di materiale scadente o non conforme alle proprie esigenze perchè quegli importi sono davvero assurdi. L'ANMIC si batte da sempre affinchè chi ci amministra si occupi anche di assisterci, sostenerci e non solo tassarci cancellando quella dignità di cui tanto si parla ma che viene calpestata quotidianamente". I nuovi limiti di reddito per il diritto alla pensione in favore di mutilati, invalidi civili, ciechi e sordomuti sono stati aumentati dell'1,2 per cento corrispondente alla variazione percentuale dell'indice Istat dei prezzi al consumo. Il limite di reddito per avere diritto all'assegno per gli invalidi civili totali passa così da 16.449,85 euro a 16.532,10 euro, quello per gli invalidi civili parziali e per l'indennità mensile di frequenza dei minori, passa da 4.790,76 euro a 4.805,19 euro.

In riferimento alla trasformazione delle prestazioni corrisposte agli invalidi civili che raggiungono l'età per l'assegno sociale è bene ricordare che l'adeguamento all'incremento della speranza di vita fissa a 65 anni e tre mesi il requisito anagrafico per il diritto all'assegno sociale che sarà comunque erogato sulla base del reddito dell'avente diritto ed eventualmente di quello del coniuge. La legge n.114 dell’ agosto 2014 ha introdotto infine due novità che riguardano le prestazioni di invalidità civile con revisione sanitaria scaduta. Il comma 6 bis dell’articolo 25 della legge 114/2014 ha affidato all’Inps la competenza in materia di revisione. L’istituto ha chiarito che la gestione unitaria delle revisioni prefigura un sostanziale assorbimento del piano verifiche programmato per il 2015, con la sola eccezione del mantenimento di tali procedure per il contrasto di attività illecite e frodatorie. L’inps ha precisato che nel sistema di revisione ordinaria le Commissioni mediche saranno chiamate ad esprimersi non soltanto sulla permanenza o meno del grado di invalidità precedentemente accertato, ma anche sul suo eventuale sopravvenuto aggravamento. Nelle more dell'effettuazione delle eventuali visite di revisione si conservano tutti i diritti acquisiti in materia di benefici, prestazioni e agevolazioni e il pagamento delle mensilità spettanti resta salvo anche per quelle successive alla data di scadenza della revisione. L'inps ha anche semplificato le procedure per le prestazioni erogabili ai maggiorenni invalidi già titolari di indennità di frequenza. In questo caso al raggiungimento della maggiore età il soggetto ha automaticamente diritto alle prestazioni economiche assistenziali connesse alla maggiore età, a condizione che ne presenti domanda amministrativa nei sei mesi antecedenti il raggiungimento della stessa, fatta salva la possibilità di essere sottoposto a revisione. L’Inps ha previsto una tempestiva calendarizzazione delle visite di revisione al fine di dare certezza alle ‘posizioni giuridiche’ degli interessati e cioè in ordine alla sussistenza o meno dei presupposti per usufruire delle prestazioni economiche assistenziali. L’Inps ha inoltre chiarito all’ANMIC che in questo caso le prestazioni economiche concesse a domanda ai minori con indennità di frequenza divenuti maggiorenni non saranno sospese prima della effettuazione della visita di revisione. Diversa la questione dei minori titolari di indennità di accompagnamento. L'Inps ha previsto sempre nell’articolo 25 al comma 6 della legge 114 del 2014, la conservazione automatica del beneficio per i minori titolari divenuti maggiorenni. Gli stessi potranno presentare domanda per la concessione della pensione di inabilità al 100% dando prova del possesso dei soli requisiti reddituali. L’inps ha precisato all’ANMIC che al compimento del 18esimo anno di età dei minori titolari di accompagnamento non si sarebbe proceduto ad una revisione generalizzata collegata al mero raggiungimento della maggiore età, salvo i casi in cui sia già stata fissata tale data di revisione.

"Si tratta – ha concluso il presidente di ANMIC Bari – di un traguardo raggiunto grazie all'interessamento dell'associazione degli invalidi. Prima non solo il minore che compiva 18 anni era costretto a sottoporsi a tutto l'iter procedurale come se fosse una nuova persona, semplicemente perché diventava maggiorenne ma perdeva, da quel momento e sino a riconferma dell’invalidità, i benefici economici che gli spettavano. Un danno per le famiglie già costrette a condurre una vita non semplice a causa dell'invalidità del minore e delle relative conseguenze che quotidianamente si presentano sul piano sia economico che sociale. Nel 2015 con tutto il disagio sociale dilagante, la crisi economica sempre presente, la classe media cancellata, continuiamo a vedere il nulla a favore di una categoria già duramente colpita come quella degli invalidi civili".

 
 

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