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DOPO L’INTERVENTO DELL’ANMIC BARI…. PROBLEMA RISOLTO PER LA COMMISSIONE MEDICA DEL COMITATO TECNICO LEGGE 68/99

Nei giorni scorsi l’ANMIC, l’Associazione che per legge ha la legale rappresentanza di tutti gli invalidi civili, Comitato Provinciale di Bari, ha presentato, tramite il suo Presidente Michele Caradonna, una lettera al Sindaco della Città Metropolitana di Bari, Antonio Decaro, per sollecitare lo sblocco della situazione di stallo del Comitato Tecnico per il collocamento mirato, ex legge n.68/1999, quello che si occupa di esaminare le residue capacità dei diversamente abili per determinare il loro inserimento occupazionale.

Michele               Caradonna infatti sosteneva, con forza e determinazione, che per nessun motivo può essere bloccata la convocazione di questo indispensabile organo per il collocamento dei disabili, in considerazione soprattutto delle difficoltà di inserimento lavorativo della categoria dei diversamente abili.

L’Associazione era intervenuta anche perché, in qualità di componente, assieme ad altre associazioni di categoria, della Commissione Tripartita dell’Area Metropolitana, non era stata messa a conoscenza delle difficoltà dei componenti del Comitato Tecnico di riunirsi.

Nella giornata del 23 dicembre è giunta comunicazione da parte del Consigliere Delegato della Città Metropolitana di Bari, Dott. Giuseppe Valenzano, circa la risoluzione della problematica legata alla sospensione del Comitato Tecnico per il collocamento mirato, ex legge 68/99.

Lo stesso afferma nella nota che “la problematica insorta presso l’Ufficio disabili della Città Metropolitana di Bari in merito al mancato rilascio dei nulla osta, è stata risolta temporaneamente dal medesimo Ufficio e che a tutt’oggi non vi sono nulla osta in sospeso”.

Ringrazio –  conclude Michele Caradonna, Presidente Provinciale ANMIC BARI – il Sindaco della Città Metropolitana, Ing. Antonio Decaro, e il Consigliere Delegato, Dott. Giuseppe Valenzano, per la risoluzione immediata del problema che avevamo sollecitato e per la sensibilità dimostrata ed auspico che situazioni del genere, a scapito dei diversamente abili, non si ripresentino in futuro”.

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