BARI, UFFICIO ANAGRAFE DI CEGLIE: VIOLATE NORME DI SICUREZZA E ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE
Il consigliere comunale Michele Caradonna, non indifferente alla richiesta di confronto dei dipendenti comunali circa la situazione negli uffici della Ripartizione Servizi Demografici, ha avviato il giro dei sopralluoghi presso le sedi decentrate per analizzare ufficio per ufficio le problematiche relative alle carenze strutturali e gestionali e alla accessibilità e sicurezza, già evidenziate dal personale in servizio.
Non avendo ricevuto risposte esaustive durante la seduta del consiglio comunale del 20 giugno scorso ho presentato un’interrogazione nella quale chiedevo tra le altre cose se tutte le sedi fossero a norma, ma non avendo ricevuto risposta ho preferito iniziare ad effettuare dei sopralluoghi tra le varie delegazioni. Per ora quella più sconcertante è stata la delegazione anagrafe di Ceglie dove non solo non viene rispettata la normativa sull’accessibilità in tema di barriere architettoniche ma l’unica via di accesso è rappresentata dalle sole tre rampe di scale: una criticità segnalata da tempo non solo dall’utenza ma dagli stessi dipendenti comunali.
“Purtroppo la loro voce, resta spesso inascoltata. Eppure, per il ruolo che ricoprono, a stretto contatto con la cittadinanza, rappresentano una importante risorsa da non sottovalutare se davvero si vuole offrire un servizio efficiente e migliore anche grazie all’innovazione digitale”
Per questo motivo ho presentato in data odierna un’interrogazione specifica rispetto alla delegazione di Ceglie chiedendo al Sindaco di Bari, dopo aver verificato l’ubicazione degli uffici posti al primo piano, in uno stabile senza ascensore dove l’unica via di accesso è rappresentata dalle scale, “di conoscere le motivazioni per le quali il suddetto ufficio pubblico non rispetti le norme in termini di abbattimento delle barriere architettoniche e di sicurezza.”
“Tre rampe, una limitazione non solo per le persone disabili ma anche per gli anziani, le mamme con bambini oltre che un grave danno e disagio per i valorosi dipendenti che operano all’interno di una sede inadeguata”.