L’ANMIC: “INCLUSIONE, NUOVO PIANO EDUCATIVO E INSEGNANTI DI SOSTEGNO GARANTITI PER GLI ALUNNI CON DISABILITÀ” – ANMIC
Proseguono gli incontri col ministero dell’Istruzione in vista della riapertura a settembre. Il presidente nazionale Nazaro Pagano: “Abbiamo affrontato temi importanti, partendo dalla constatazione del fallimento della didattica a distanza per i nostri ragazzi. Abbiamo evidenziato che alla tenuta sostanziale del sistema sanitario ha fatto da contraltare la caduta di quello socio-sanitario e ancor più dell’istruzione. Quindi abbiamo sottolineato come il nuovo anno scolastico debba ripartire con maggiore attenzione ai disabili in modo che ci sia un’effettiva loro partecipazione”.
IL RUOLO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI
In vista della riapertura delle scuole a settembre, l’ANMIC prosegue gli incontri con le istituzioni al fine di consentire la piena inclusione degli alunni con disabilità. Nelle scorse ore l’associazione ha interagito con il sottosegretario Giuseppe De Cristofaro e con lo staff dei tecnici del ministero dell’Istruzione. “Stiamo lavorando – afferma il presidente nazionale, prof Nazaro Pagano – con la Consulta delle associazioni dell’Osservatorio permanente per l’integrazione degli alunni con disabilità e con il Comitato tecnico scientifico dello stesso Osservatorio di cui mi onoro di far parte in quanto presidente della Fand. Abbiamo affrontato temi importanti, partendo dalla constatazione del fallimento della didattica a distanza per i nostri ragazzi. Abbiamo evidenziato che alla tenuta sostanziale del sistema sanitario ha fatto da contraltare la caduta di quello socio-sanitario e ancor più dell’istruzione. Quindi abbiamo evidenziato come il nuovo anno scolastico debba ripartire con maggiore attenzione ai temi degli alunni con disabilità in modo che ci sia un’effettiva loro partecipazione”.
“SIA SEMPRE GARANTITA LA SICUREZZA DEGLI SCOLARI”
L’obiettivo è favorire quanto più possibile la didattica in presenza, sempre che sia garantita la sicurezza degli scolari. “La nostra posizione – afferma Pagano – è il mantenimento nelle aule dell’intera classe, ma in caso di piano alternativo, anche causato da un ritorno dell’epidemia, gli alunni con disabilità non devono essere discriminati ed emarginati. In questo senso, e per permettere una gestione efficace, è fondamentale non caricare di responsabilità i presidi: una politica difensiva da parte dei dirigenti scolastici determinerebbe la non applicazione dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie”.
“Abbiamo anche fatto presente che è assolutamente necessario evitare quelle emorragie che purtroppo avvengono col passaggio degli insegnanti di sostegno al posto comune, questo naturalmente un discapito della continuità didattica”.
“Tra l’altro, per accedere alla prima classe usufruendo del docente di sostegno si ha bisogno della diagnosi funzionale rilasciata dall’Asl. Ora, sappiamo benissimo che c’è stato un rallentamento, se non un blocco, delle Commissioni. Quindi abbiamo chiesto, laddove, per ovvi motivi di intasamento, ci sia un ritardo, che basti, provvisoriamente, la certificazione di un medico specialista. Infine, ci è stato presentato, sia pure in fase embrionale, il nuovo Piano educativo individualizzato per tutti gli alunni con disabilità che avrà una forma diversa perché equilibrerà la parte pedagogica con la quella sanitaria”.
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