PENSIONE DI INVALIDITÀ, IL TERRENO È FERTILE PER GIUNGERE A UN AUMENTO – ANMIC
La Task force di Colao ha ritenuto di inserire la questione nel Piano per il rilancio dell’Italia. Contemporaneamente, la Consulta si esprimerà sull’eccezione di incostituzionalità posta dalla Corte d’Appello di Torino: troppo pochi 285 euro al mese per una persona disabile. Il presidente nazionale di ANMIC: “Lo ribadiremo nell’incontro di domani agli Stati Generali”
INCONGRUA E DISUGUALE RISPETTO ALLA PENSIONE SOCIALE
L’aumento delle pensioni di invalidità è entrato prepotentemente nel dibattito politico e contemporaneamente nelle aule di giustizia. Mentre prosegue la discussione dopo l’inserimento nel Piano Colao di uno specifico riferimento che dovrebbe portare finalmente all’incremento della somma (ferma a 285 euro mensili), la sezione Lavoro della Corte d’Appello di Torino ha sollevato una questione di illegittimità costituzionale. Ritenendo la pensione insufficiente a garantire il soddisfacimento delle elementari esigenze di vita, e palesando una disuguaglianza rispetto alla pensione sociale riconosciuta (450 euro), ha rimesso il giudizio alla Consulta, che si esprimerà a breve. “Naturalmente noi siamo particolarmente soddisfatti – afferma il prof. Nazaro Pagano, presidente nazionale dell’ANMIC – sia perché la questione è stata ufficialmente considerata dalla Task Force presieduta da Colao sia per imminente decisione sulla incostituzionalità che, se accertata dalla Consulta, indurrà ancor più il legislatore a intervenire”.
L’ANMIC DA ANNI È IN PRIMA FILA NELLA BATTAGLIA
Da almeno 12 anni l’ANMIC è in prima fila nella battaglia. Nel 2008 ci fu una petizione popolare per una proposta di legge con la raccolta di oltre 400mila firme. “L’aumento irrisorio nell’ultimo decennio – spiega Pagano – è dovuto semplicemente all’adeguamento al costo della vita. Trenta euro in più sono circa 3 euro di aumento all’anno, un’inezia se si considera le necessità delle persone con disabilità. Impossibile vivere con quell’importo, soprattutto per chi ha un’invalidità al 100% . Ci auguriamo arrivi la soluzione in tempi brevi, al massimo nella prossima Legge di Stabilità, recependo anche le decisioni che sicuramente la Consulta prenderà accogliendo l’impostazione della Corte d’Appello di Torino”

ORA È IL MOMENTO DI ACCELERARE E NON DISTRARSI
Intanto, domani ci sarà modo di parlarne direttamente a Villa Pamphili nell’incontro fissato tra la Fand, la federazione delle associazioni delle persone con disabilità di cui l’ANMIC è componente, e il Governo.
“Mi auguro – continua Pagano – che questa concomitanza favorisca finalmente una decisione. Lo ribadirò agli Stati Generali perché si arrivi a interventi e concreti. Abbiamo sottolineato con soddisfazione alcune iniziative del Governo, ad esempio col decreto Rilancio. Ma ora è il momento di accelerare e non distrarsi. Intanto, attendiamo anche che si esprima la Consulta”.
La Corte Costituzionale è chiamata a decidere anche su un’altra questione, riguardante la concessione, in presenza di determinate condizioni reddituali, di benefici incrementativi dei trattamenti riconosciuti, tra gli altri, agli invalidi civili totali di età superiore a sessanta anni. Secondo la Corte d’Appello di Torino la disparità di trattamento in base all’età è irragionevole.
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