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AUMENTO DELLE PENSIONI DI INVALIDITÀ. ANMIC ALCUNI CHIARIMENTI – ANMIC

Il presidente Nazaro Pagano: “La nostra battaglia non si ferma. Oltre alla fascia considerata dalla sentenza della Consulta, bisogna sostenere anche gli altri cittadini più fragili, innalzando i tetti reddituali. Pronti al confronto anche per coloro i quali hanno una invalidità tra il 74% e il 99%”

LA CONSULTA SI È ESPRESSA SOLO SU UNA PARTICOLARE FASCIA DI PERSONE MAGGIORENNI CON INVALIDITÀ TOTALE E CON UN REDDITO NON SUPERIORE AI 6.700 EURO, FACENDO RIFERIMENTO ALLA LEGGE 448 DEL 28 DICEMBRE 2001

L’ANMIC ha un obiettivo preciso: l’aumento delle pensioni di invalidità per tutti i disabili totali indipendentemente dal reddito. “Nei giorni scorsi – spiega il presidente nazionale, professor – Nazaro Pagano – la Corte Costituzionale ha stabilito la necessità di innalzare l’importo erogato alle persone con disabilità totale, prendendo come riferimento i 516 euro mensili versati per le pensioni sociali. Nel dettaglio, per evitare incomprensioni, è il caso di ribadire che la Consulta si è espressa solo su una particolare fascia di persone maggiorenni con invalidità totale e con un reddito non superiore ai 6.700 euro, facendo riferimento a una legge specifica, la numero 448 del 28 dicembre 2001 che dispone l’incremento delle pensioni a 516 euro anche per invalidi civili totali, ciechi civili e sordi con età pari o superiore ai 60 anni. La sentenza della Corte ha esteso anche a chi ha dai 18 ai 60 anni, ma mantenendo il limite reddituale di 6700. Ne consegue che chi invece ha un reddito fino a 16.900 deve continuare a percepire 285 euro”.

L’OBIETTIVO È PERÒ UN ADEGUAMENTO ANCHE PER LE ALTRE PERSONE, ANCHE CHI SI TROVA IN UNA SITUAZIONE DI INVALIDITÀ CONTEMPLATA IN UN RANGE TRA IL 74% E IL 99%

L’obiettivo dell’ANMIC è però un adeguamento per tutti. “Ciò – spiega Pagano – si inserisce nella richiesta di una rivisitazione profonda dei trattamenti pensionistici, anche per le persone che si trova in una situazione di invalidità contemplata in un range tra il 74 e il 99%. Anche queste persone hanno bisogno di un aumento per condurre una vita dignitosa.  Ci auguriamo che il Governo in una situazione di particolare difficoltà per la vita sociale di tutti voglia intervenire”.

Vero è che c’è stato un intervento nel decreto Rilancio, ma dobbiamo sottolineare che le risorse sono insufficienti. Per questo continueremo una battaglia che portiamo avanti da soli sin dal 2008. La petizione popolare e la raccolta di 400mila firme per una proposta  di legge sono rimaste nel cassetto, per responsabilità della politica, ma di fatto sono sempre attuali. Non dimentichiamo poi che le persone con disabilità hanno bisogno di tutta una serie di servizi. Se dobbiamo parlare, tra l’altro, di rilancio della vita sociale e della ripartenza del sistema socio sanitario è chiaro che bisogna agire in favore dei cittadini più fragili, anche dando impulso alla inclusione lavorativa

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Fonte ANMIC24

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