Rispettare la convenzione ONU: spesso dimenticati i Diritti delle perone con disabilità. – ANMIC
Siamo ormai a metà novembre e il quadro pandemico è all’apice della sua cruenza e qualcuno si è dimenticato di rispettare la convenzione ONU. Il tutto sollecita una riflessione: le persone con disabilità sono quelle che stanno vivendo con maggiore disagio tale emergenza. Se pensiamo che a livello mondiale le persone con disabilità sono 650 milioni vuol dire che, oltre il 10 % circa della popolazione mondiale, soffre di una qualche forma di disabilità.
Rispettare la convenzione ONU è anche un dovere morale
Si tratta della minoranza più numerosa del mondo e, stando ai dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità, questa percentuale si incrementerà con una crescita demografica in vista del processo di invecchiamento .
Studi comparati sulla legislazione in materia, hanno messo in evidenza che solo quarantacinque Paesi, sono riusciti ad emanare leggi nazionali antidiscriminatorie o relative al mondo della disabilità.
Più dei due terzi della popolazione disabile vive nei paesi in via di sviluppo e, seppur è vero che le loro condizioni di vita sono le più varie, è notorio che tali soggetti sono quelli maggiormente sottoposti a varie forme di discriminazione e di esclusione sociale.
Serve un’attenta riflessione anche sulla Legge 3 Marzo 2009 numero 18
Tutto ciò induce ad una riflessione più ampia dove si rende necessario un intervento a livello globale. Perché affrontare questo tema oggi? Il 3 marzo 2009 Legge 18, il Parlamento Italiano ratifica un documento fondamentale che è la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Tale convenzione fu approvata il 13 dicembre 2006 a New York, nella sede delle Nazioni Unite. Questo documento rappresenta il testo di riferimento per tutte le normative e le politiche rivolte al miglioramento della vita delle persone con disabilità.
La convenzione, per la sua portata innovativa, è stato definito il primo grande trattato dei diritti umani del 21 esimo secolo. La riflessione di oggi scaturisce dal fatto che ci troviamo nell’ imminenza del 3 dicembre che è la Giornata internazionale della disabilità. Sicuramente da più contesti si assisterà alla rincorsa di iniziative dedicate. Intanto, ricordiamo che tale convenzione non afferma nuovi diritti ma con i suoi 50 articoli, sancisce fortemente che tutti i diritti e le libertà fondamentali siano garantiti alle persone con disabilità. Per raggiungere la piena uguaglianza è necessario fare oggi un bilancio su quanto la convenzione guidi le politiche statali dedicate al mondo della disabilità. Al fine di rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono il pieno godimento di essi da parte delle persone con disabilità, possiamo evidenziare i punti maggiormente prioritari affinché dalla convenzione si traducano in interventi concreti:
- sostegno dei caregiver familiari
- revisione del procedimento di riconoscimento della disabilità
- definizione del nomenclatore tariffario diritto alla salute riabilitazione
- deistituzionalizzazione
- interventi atti all’inserimento nel mondo del lavoro
- accelerazione agli interventi rivolte alla mobilità e autonomia delle persone con disabilità
- una piena inclusione degli alunni con disabilità
I punti non si esauriscono qui, perché questi citati, nella loro complessità contemplano anche tutti gli altri.
Siamo fiduciosi che le nostre istanze siano accolte affinché si possa dare piena attuazione alla convenzione ONU. Il 3 dicembre non deve essere una celebrazione meramente rievocativa, ma sia un punto di partenza dove proporre politiche idonee alla risoluzione dei problemi del mondo della disabilità.
prof. Nazaro Pagano presidente Nazionale ANMIC – FAND
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