Didattica a distanza: quali opportunità per gli alunni con disabilità?
Didattica a distanza: quali opportunità per gli alunni con disabilità? In tempo di Covid-19, tempo di misure straordinarie e dell’imperativo d’obbligo di restare a casa. Le scuole di ogni ordine e grado si sono organizzate per mantenere la continuità didattica con lezioni live Tali modalità per non lasciare gli alunni sforniti di un supporto formativo volto alla prosecuzione dei programmi scolastici. I decreti ministeriali hanno parlato anche di “particolare attenzione e potenziamento alla didattica a distanza per i disabili”.
Didattica a distanza: il Sud penalizzato
Oltre alle parole, però, il nulla. Questa è la riflessione di oggi del prof.r Nazaro Pagano presidente dell’ANMIC. Tra aprile e giugno del 2020, il 23% degli studenti con disabilità non ha partecipato alle attività didattiche a distanza. Un istituto su quattro non era organizzato ad erogare la DAD. Tali carenze sono state evidenti soprattutto al Sud. Negli anni addietro le politiche di inclusione hanno favorito progressivamente l’inserimento di cica 300mila studenti pari al 3,5 degli iscritti totali. Purtroppo in occasione dell’emergenza pandemica si è assistito ad una massiccia esclusione degli alunni con disabilità.
Carenze strumentali e tecnologiche
Le carenze strumentali e tecnologiche, la mancanza della mediazione degli assistenti alla comunicazione, di fatto hanno penalizzato gli alunni disabili con gravi patologie e forte disagio socio economico. Purtroppo, nonostante l’avvio della campagna vaccinale si teme la terza ondata pandemica tra gennaio e marzo. Il rientro in classe previsto per il 7 gennaio della maggior parte degli studenti italiani, genera una forte preoccupazione. Ciò che allarma maggiormente è la disorganizzazione nei trasporti, gli ingressi in classe non organizzati che possono generare pericolosi assembramenti.
Proposte e suggerimenti
Per questo il prof Nazaro Pagano in qualità di presidente dell’ANMIC, ripropone le richieste ed i suggerimenti già forniti all’inizio della pandemia. Una fra tutte la possibilità di percorsi di mobilità gestiti in sicurezza, per evitare contatti e situazioni potenzialmente pericolose per la salute degli studenti disabili più fragili. Purtroppo la frammentarietà istituzionale denunciata già in altre occasioni, non favorisce una organizzazione virtuosa per il rientro in classe degli alunni con disabilità. Costoro, come tutti gli altri studenti, meritano un’attenzione particolare che li tuteli e li rassicuri.
Incongruenze amministrative e didattica a distanza: quali opportunità per gli alunni con disabilità?
Il Ministero dell’istruzione ha le sue realtà. Gli Istituti scolastici la loro autonomia scolastica. Gli Enti locali la gestione degli edifici scolastici e la gestione del trasporto. Tale babele istituzionale aggrava e appesantisce l’organizzazione più efficace per il rientro a scuola in sicurezza e tranquillità. A tal proposito, l’ANMIC ha rappresentato al Ministro la situazione. per questo ha anche proposto di organizzare una turnazione per rendere più agevole la gestione e favorire il ritorno alla didattica in presenza.
Didattica a distanza: una sfida per garantire la piena inclusione quali degli alunni con disabilità
Inoltre, in caso di necessità di ritornare alla didattica a distanza o di implementare la didattica integrata, è necessario potenziare la rete internet su tutto il territorio nazionale soprattutto nei centri più piccoli e periferici. Inoltre è necessario cominciare a guardare oltre il corrente anno scolastico che purtroppo è già condannato dalla situazione di emergenza sanitaria che non tende ad allentare, e proiettare programmi ed aspettative all’anno scolastico 2021-2022. La sfida ben più importante da affrontare in questo contesto è garantire la didattica a distanza o in presenza a tutti e in particolare agli alunni con disabilità che necessitano di inclusione ed integrazione soprattutto in un momento difficile.
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