Lea, scuola e lavoro i temi del Piano nazionale di recupero e di resilienza
In questi giorni caratterizzati dalla crisi di Governo, la Presidenza Nazionale ANMIC doveva incontrarsi con la Presidenza del Consiglio dei ministri per discutere del Piano nazionale di recupero e di resilienza delle persone con disabilità in Italia. Invece tutto è sfumato. L’associazione infatti aveva in programma diversi interventi su tre temi fondamentali del Piano di resilienza: Lea, scuola e lavoro.
“Durante la pandemia – spiega il prof. Nazaro Pagano presidente nazionale ANMIC durante la trasmissione Anmic informa – dovevano esserci interventi strutturali complessi ma invece tante sono state le criticità emerse. Dobbiamo ripensare questo sistema e dobbiamo garantire che le persone con disabilità abbiano gli stessi diritti di tutti gli altri su tutto il territorio italiano.
I punti fondamentali del Piano di recupero e resilienza
I LEA
I Livelli essenziali di assistenza (LEA) così come indicato sul sito del Ministero della Salute sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini. Gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), i Lea si finanziano con le risorse pubbliche attraverso le tasse.
Per quanto riguarda le persone con disabilità il Ministero indica inoltre sempre sul suo sito quelle che sono le prestazioni fondamentali. In questo caso si parla di assistenza sociosanitaria domiciliare e ambulatoriale e assistenza sociosanitaria semiresidenziale e residenziale.
Ma i Lea sono aggiornati? Durante la pandemia sono emersi nuovi bisogni?
A queste domande ha risposto ancora una volta il prof. Pagano durante la trasmissione radiofonica Anmic Informa.
“Sempre nella discussione sul piano di resilienza – spiega – volevamo evidenziare che i Lea dovevano essere aggiornati e resi omogenei. In particolare per quanto riguarda la parte che concerne l’integrazione socio sanitaria e l’introduzione di nuovi modelli e strumenti di garanzia delle prestazioni e dei percorsi e l’introduzione di nuovi modelli e strumenti come i Leps (livelli essenziali delle prestazioni sociali). La coesione sociale va rafforzata attraverso una riforma dei sistemi di welfare differenti da quelli attuali. Devono essere basati sui diritti umani civili e sociali e sul perseguimento di garantire ai cittadini con disabilità e alle loro famiglie una migliore qualità della vita”.
La Scuola
Il sistema inclusivo e quello scolastico italiano hanno dimostrato durante l’emergenza per il Covid-19 tutti i limiti strutturali e organizzativi già presenti.
“Con la chiusura delle scuole e il passaggio alle lezioni in presenza – spiega il presidente nazionale ANMIC – sono stati esclusi 284.000 studenti con disabilità che a distanza sono stati privati di qualsiasi forma di educazione. Questo sistema va migliorato soprattutto se dovessimo affrontare un nuovo lockdown”.
Il Mondo del Lavoro
Se la scuola ha mostrato le sue carenze, sulla questione occupazione è scoppiata una bomba.
“L’inclusione nel mondo del lavoro delle persone con disabilità – spiega il prof.Pagano – continua ad essere una chimera. La quasi totalità dei lavoratori con disabilità ha dovuto subire comportamenti discriminatori. Il tema dell’occupazione avrebbe dovuto essere quindi centrale in questo piano nazionale di resilienza delle persone con disabilità in Italia. L’occupazione oggi durante le restrizioni e la crisi economica causata dal Covid-19, è diventato un tema emergenziale”.
Il tasso di disoccupazione delle persone con disabilità è otto volte quello del mercato ordinario, e quindi superiore dell’80%. Con la fine del blocco dei licenziamenti previsto dal Governo durante la pandemia, si rischia che questi lavoratori siano i più soggetti al licenziamento.
“A questo proposito – prosegue il presidente – volevamo richiedere l’attivazione di politiche attive del lavoro che coinvolgano direttamente le persone con disabilità e le associazioni che le rappresentano e inoltre dare attuazione alle priorità di intervento individuiate nel programma biennale dell’osservatorio su questi temi”.
I passaggi del Piano di recupero e resilienza
Il Piano nazionale di recupero e di resilienza delle persone con disabilità dopo il passaggio interno, va poi presentato alla Commissione europea. Deve includere i diritti delle persone con disabilità applicando la convinzione Onu delle persone con disabilità evidenziando i principi su cui basare le azioni coniugando politiche di intervento valide per affrontare le criticità emerse durante la pandemia e costruire una modalità migliore per tutelare i diritti delle persone con disabilità e le loro famiglie.
“Noi – conclude il prof. Pagano – siamo sempre più decisi ad attuare politiche che indirizzino il welfare familiare verso uno di inclusione e prossimità nel merito delle competenze nazionali e regionali. Il diritto di vivere in modo indipendente e di essere inclusi nella collettività può essere realizzato solo se i diritti civili economici, sociali e culturali sanciti nella convenzione Onu e nel nostro ordinamento saranno soddisfatti altrimenti si ottengono sempre disuguaglianze e nessuna inclusione sociale delle persone con disabilità.
Non ci aspettavamo che in un momento così critico potesse esplodere una crisi di governo. Siamo molto preoccupati sempre pronti a confrontarci”.
L’articolo Lea, scuola e lavoro, i temi fondamentali del Piano di resilienza proviene da ANMIC.