HOME CARE PREMIUM IL BANDO INPS SCADRÀ il 30.04
Home Care Premium – HCP 2022 dedicato ai dipendenti e pensionati pubblici, ai loro coniugi, parenti e affini di primo grado non autosufficienti. Il bando “Home Care Premium” prevede l’erogazione di prestazioni per la cura a domicilio delle persone non autosufficienti iscritte alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e dei loro familiari. La procedura per l’acquisizione delle domande scadrà alle 12.00 del 30 aprile 2022.
HOME CARE PREMIUM: COME PRESENTARE LA DOMANDA
Il dipendente pubblico o pensionato pubblico iscritto alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali può presentare domanda. Se la domanda è stata avanzata anteriormente al decesso del titolare in favore di un figlio, la prestazione potrà essere riconosciuta nel caso in cui l’orfano era minore al momento del decesso del dante causa e non verrà erogata oltre il 26° anno d’età del beneficiario. Il dipendente pubblico o pensionato pubblico iscritto alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali può presentare domanda per Home Care Premium. Se la domanda sia stata avanzata anteriormente al decesso del titolare in favore di un figlio, la prestazione potrà essere riconosciuta nel caso in cui l’orfano era minore al momento del decesso del dante causa e non verrà erogata oltre il 26° anno d’età del beneficiario.
La domanda, in un’ottica di semplificazione, consiste in una semplice manifestazione di volontà di ottenere la prestazione.
Sarà cura di INPS avviare i controlli automatizzati. In base ai dati presenti nelle banche dati a disposizione dell’Istituto, verificherà l’esistenza dei requisiti per ottenere i benefici. L’interessato può accedere alle procedure utilizzando uno dei sistemi di autenticazione alternativi accettati: SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
HOME CARE PREMIUM PURTROPPO NON RISOLVE I PROBLEMI
“Questo bando dell’Inps, di fatto, non risolve il vero problema delle persone con disabilità – sottolinea Michele Caradonna Presidente Provinciale ANMIC Bari – ovvero importo delle pensioni non dignitoso pari a 291,69 euro. Inoltre, il requisito reddituale per accedere a questo piccolo beneficio (è necessario non superare il limite di reddito lordo annuo pari a euro 5010,20 per chi abbia una disabilità tra il 74 e il 99% e 17.050, 42 nel caso in cui la persona sia invalida al 100%).
Le Istituzioni – prosegue Michele Caradonna – ignorano la nostra richiesta degli aumenti delle pensioni, richiesta formalizzata nell’arco di oltre 20 anni, supportata da una petizione popolare del 2008 che vide l’ANMIC protagonista su tutto il territorio nazionale nel raccogliere oltre 350.000 firme, alla quale nessun dibattito in Parlamento ha fatto seguito.
Le nostre non sono solo richieste di aiuti economici, – conclude il Presidente Provinciale ANMIC Bari – sono proposte per poter garantire alle persone con disabilità migliori condizioni di vita, proprio a partire da un supporto economico più dignitoso.”