Giornata del Ricordo: raccoglimento e riflessione per il futuro della disabilità
Il Ricordo di chi ha combattuto
Si è tenuta martedì 10 maggio a Bari la Giornata del Ricordo dell’ANMIC Comitato Provinciale di Bari. Una Messa nella chiesa di San Giuseppe per coniugare memoria e gratitudine per tutte quelle persone che hanno affrontato l’avventura della vita vivendo con dignità la sofferenza.
Giornata del Ricordo: alcuni ringraziamenti
La Giornata del Ricordo ANMIC è stata un’occasione di ringraziamento a volontari, collaboratori, legali e medici dell’associazione. Un ringraziamento in particolare a don Tino Lucariello, parroco della chiesa di San Giuseppe e a don Marcello Calefati, cappellano militare, che hanno officiato la celebrazione della Santa Messa.

Il Comitato Provinciale ANMIC di Bari ha ringraziato tutti coloro che quotidianamente si impegnano tutti i giorni per garantire i diritti delle persone con disabilità. La scelta della giornata del 10 maggio non è stata casuale. Infatti è in questa data che Giuseppe Caradonna, Presidente Regionale ANMIC Puglia, Presidente provinciale dell’ANMIC Bari e Associazione Orfani e Vedove di Guerra. Esempio di vita e di professionalità per tutti coloro che hanno avuto l’onore e il privilegio di conoscerlo, leader carismatico, uomo ammirevole sempre pronto ad ascoltare e ad intervenire al servizio della gente.
Disabilità: la riflessione è importante per organizzare il futuro
La ANMIC dal 1956 è stata protagonista di tutto il difficoltoso percorso sulla strada dei diritti da garantire a tutte le persone in difficoltà perché affette da patologie, ed è testimone anche di come sia cambiato l’approccio allo stesso concetto di invalidità. L’obiettivo per il futuro, dunque, è quello di celebrare ogni anno la Giornata del Ricordo nella giornata del 10 Maggio che serva come occasione di confronto, motivo di crescita e riflessione sul futuro della disabilità. Un mondo che vive spesso di diritti negati, di battaglie da affrontare in ambito istituzionali di percorsi ad ostacoli che trasformano la vita della persona con disabilità il più delle volte in un incubo.